Beato Luigi (Lojze) Grozde
Martire
Nato nel maggio 1923, in Slovenia, cresce in aperta campagna, nell’ambiente contadino del tempo, contraddistinto da lavoro duro e da tanta povertà. Il bambino eccelle negli studi: frequenta il liceo e si diploma a pieni voti. A 13 anni entra a far parte della Congregazione Mariana; due anni dopo conosce l’Azione Cattolica ed è amore a prima vista: preghiera, incontri formativi, letture, apostolato attivo lo portano in poco tempo a consolidare la sua fede. Diventa il ragazzo della Comunione quotidiana, della testimonianza forte, del sorriso limpido. In quegli anni, in Jugoslavia il comunismo scatena una persecuzione contro i cattolici. Per le feste natalizie del 1942 Luigi sente il desiderio di tornare in famiglia. Il 1 gennaio 1943 si ferma al monastero cistercense di Sticna per accostarsi alla Comunione e in quello stesso giorno viene intercettato dai partigiani di Tito e fatto prigioniero. I partigiani lo torturano fino ad ucciderlo, ma in tasca gli trovano solo un messalino, un libretto religioso e alcune immaginette. Il ragazzo entusiasta della sua fede e innamorato dell’Eucaristia è stato beatificato il 13 giugno 2010.