Beato Nunzio Sulprizio
Giovane operaio
Fin dalla prima infanzia, Nunzio, nato nel 1817, perse entrambi i genitori; già a sei anni aveva una fede e una bontà grandissime: era un puro di cuore che si deliziava nel servire la Messa e nel far visita a Gesù eucaristico molto spesso. Quando aveva nove anni, morì anche la nonna materna Anna Rosaria, che lo aveva cresciuto. A quel punto uno zio lo prese con sé nella sua officina di fabbro ferraio, ma il lavoro troppo pesante per l'età minò il suo fisico: colpito nel 1831 da una malattia alla tibia, fu ricoverato in ospedale prima a L'Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e iniziò a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori terribili, Nunzio affrontò la malattia con grandissima pazienza e offrendo il proprio dolore: «Vorrei morire per convertire anche un solo peccatore», diceva. A 19 anni appena, va a vedere Dio per sempre e, quando muore, si spande attorno un profumo di rose. Il suo corpo, disfatto dalla malattia, diventa singolarmente bello e fresco e rimane esposto per cinque giorni.
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