San Giacobbe
Patriarca
Si chiama così secondo Gn 25,26 il figlio di Isacco e di Rebecca. Da Giacobbe si fanno discendere le 12 tribù di Israele. Le storie di Giacobbe non costituiscono nella Genesi una biografia organica, ma sono piuttosto una raccolta di vari racconti, che sono stati applicati a Giacobbe. Il suo nome viene fatto derivare con una etimologia popolare dalla parola ebraico che significa "ingannare" ('aqob) (Gn 27,36; cfr. però Gn 25,26). A questa interpretazione si allacciano le storie particolareggiate dell'inganno di Giacobbe verso il fratello Esaù (cessione del diritto e della benedizione della prímogenitura, Gn 25,29-34; 27). I discendenti di Giacobbe dipendono da questa benedizione carpita con l'inganno. Un altro gruppo di racconti collega Giacobbe con dei luoghi di culto e dimostra così la loro dignità (p. es.: Gn 28,10-22: Betel, sogno della scala dei cielo). Un'altra tradizione riguarda il racconto di Giacobbe in o Makpela (Gn 50,12ss). Altri racconti di Giacobbe sono ambientati in Haran presso Labano (Gn 20ss); inoltre si hanno altri racconti che sono collegati con Mahanaim (Gn 32,2-22; 33,1-16), con Penuel (la lotta notturna; Gn 32,23-31; Israele), con in Sichem (33,18-34,11), con la storia di Giuseppe. Nella tarda letteratura biblica Giacobbe è ricordato raramente (negativamente p. es. Os 12,3s.7; positivamente p. es. Sap 10,10ss).