Santo Stefano
Primo martire
Dopo la risurrezione di Gesù, le nuove conversioni dovute alla predicazione degli Apostoli crescevano in numero elevato, al punto che essi furono costretti a eleggere sette diaconi che provvedessero agli affari materiali e di importanza secondaria. Uno di questi era Stefano, che rimase a Gerusalemme nonostante la persecuzione dei cristiani seguente al divieto, fatto agli Apostoli, di insegnare nel nome di Gesù. Stefano divenne il bersaglio preferito di quanti odiavano e non tolleravano i cristiani. Un giorno Stefano rispose con la veemenza della parola ispirata, mettendo in luce che la nuova legge e la nuova alleanza erano superiori alla legge antica. I suoi interlocutori non seppero tenere testa alla sua eloquenza e riuscirono a farlo tacere solo con la violenza. Comperarono dei testimoni e condussero Stefano davanti ai giudici, chiedendo la sentenza di morte. Stefano chiese la parola per la sua difesa e nuovamente esaltò la nuova alleanza e la nuova legge, imputando loro la morte del Messia. Fu trascinato fuori dalla città e lo lapidarono. Caduto in ginocchio proclamò le parole: «Signore Gesù ricevi il mio spirito. Non imputar loro questo peccato».