San Giacomo l'Interciso (il Solitario)
Martire in Persia
Originario di Beth Lapat, nel Beth Huzaye (Huzistan), Giacomo occupava un posto ragguardevole alla corte di Yazdegerd I. Per non aver guai apostatò dalle fede cristiana che condivideva con sua madre e la sua sposa. Non appena queste lo seppero, gli inviarono una lettera e questo bastò a farlo ritornare alla fede. Sorpreso un giorno a leggere le Sacre Scritture, fu denunciato al re. Sottoposto a un lungo interrogatorio, confessò coraggiosamente la sua fede. Irritato da tale ostinazione, il re lo condannò al supplizio che gli meritò il soprannome di interciso, cioè a quello dell'amputazione successiva delle dita delle mani e dei piedi, quindi dei piedi, delle mani, delle braccia e delle gambe. Il martirio si concluse con la decapitazione. Il re di Persia, poi, ordinò di bruciare le reliquie del martire e di disperderle ma alcuni cristiani riuscirono a impadronirsene e le trasportarono a Gerusalemme.