San Gregorio Giovanni Barbarigo
Vescovo
Nel 1656 venne incaricato da Alessandro VII di coordinare i soccorsi agli appestati di Roma. Il Papa aveva grande fiducia in questo 31 enne sacerdote veneziano, conosciuto anni prima in Germania. Gregorio obbedì, senza nascondere la paura. Ma quando vide come viveva e moriva quella gente, seppe farsi capo, guida, fratello; fu prete, infermiere, seppellitore. Cessata la peste, fu nominato vescovo di Bergamo, poi creato cardinale e destinato a Padova. Seguendo il suo modello, Carlo Borromeo, in quella città fu pastore esemplare e infaticabile, visitando più volte le tante parrocchie della diocesi, stimolando il processo di riforma del clero, organizzando scuole di catechismo. Puntò molto sul sapere teologico, biblico, ma anche delle lingue orientali e suo fiore all'occhiello fu il seminario della città con la sua ricchissima biblioteca. Fu sempre con semplicità a stretto contatto con la gente, come ci informa un testimone; «Mangia con la servitù e non lascia mai d'insegnare la dottrina cristiana, di fare missioni e assistenza a' moribondi». Morì durante una visita pastorale.
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