San Michele di Tver
Principe
Fu il secondogenito del Principe Jaroslav III, fratello di Aleksandr Nevskij, e successe al padre nel 1285, quando questi spirò dopo essersi fatto ordinare monaco in punto di morte. La madre Xenia, che vista la giovane età del figlio aveva un ruolo importante nella reggenza del principato e nell'educazione di quest'ultimo, crebbe Michele in una rigida formazione religiosa. Alla morte del Principe Andrej Aleksandrovic, Michele fu convocato dal Khan dell'Orda d'Oro che lo nominò Gran Principe di Vladimir e, primo tra i sovrani russi, si autoproclamò Gran Principe di tutta la Rus'. Nel 1317 Jurij Danilovic, Principe di Mosca, volendo spodestare Michele insinuò alla presenza del Khan dell'Orda d'Oro, Uzbeg, che il Principe di Vladimir si volesse emancipare dal suo potere e si propose al Khan come nuovo sovrano di Russia. Uzbeg, diventato da poco Khan dell'Orda, assegnò il titolo di Gran Principe di Vladimir a Jurij Danilovic, gli concesse la mano della sorella Konchaka e inviò alcune unità tartare dell'esercito mongolo in suo aiuto contro Mikhail Jaroslavic. Il 22 dicembre 1317 Michele sconfisse il nemico presso un villaggio chiamato Bortenevo (40 km lontano da Tver), catturando un gran numero di prigionieri, tra cui la moglie di Jurij, che morì in prigionia poco prima di essere liberata. Accusato da Juri dell'avvelenamento della moglie, Michele fu costretto dal Khan a presentarsi presso di lui per discolparsi. Ritenuto colpevole fu condannato alla prigionia e, dopo pochi giorni, fu assasinato da emissari di Jurij infiltratesi nell'Orda. Le reliquie del santo furono consegnate un anno più tardi alla moglie Anna di Kašin e furono seppellite il 6 settembre 1320 nella Chiesa della Trasfigurazione di Tver. È venerato come santo dalla Chiesa Ortodossa Russa, che nel 1549 lo proclamò patrono di Tver.