Sant'Amico di Avellana
Monaco
Monaco benedettino, nato nel territorio di Camerino tra il 920 e il 930 da nobile famiglia, fu affidato dai genitori a un monastero per esservi avviato alla vita monastica. A 20 anni, però, lasciò il monastero per il clero secolare. Ordinato sacerdote, dopo aver spinto tutti i familiari ad abbracciare la vita monastica, rientrò a sua volta in un monastero.Tuttavia, non trovandovi una disciplina sufficientemente austera, si diede a vita eremitica. Per tre anni visse tutto solo in una spelonca del monte Torano dell'Aquila, in diocesi di Ascoli Piceno. Più tardi accolse nella sua solitudine anche alcuni discepoli, con i quali continuò per altri venti anni la vita eremitica. Ultranovantenne entrò nel monastero di San Pietro di Avellana, nel territorio del Sangro. Morì all'età di 120 anni tra il 1040 e il 1050, forse il 3 novembre. Particolare efficacia rivelò la sua intercessione nel sanare le ernie: fu perciò scelto come patrono dai sofferenti di questo male.