Sant'Ezechiele
Profeta
Ezechiele viene considerato il profeta che fa da ponte tra due diverse epoche della storia d'Israele, quella pre-esilica e quella post-esilica; è situato tra Geremia e Daniele; la sua attività sociale e religiosa si svolge fra i deportati, in particolare a Tell-Abib o Colle delle spighe. Egli stesso descrive le sue vicissitudini: nel 597, quando aveva circa venticinque anni, venne deportato da Nabucodonosor in Babilonia insieme a diecimila persone fra le quali il re Ioakin, la corte, notabili, sacerdoti, artigiani. Dalla bocca di Ezechiele gli esuli, sistemati lungo il gran canale fra Babilonia e Nippur a coltivare i campi, ascoltavano i messaggi di Jahweh. Delle molteplici visioni di Ezechiele alcune sono state ripetutamente rappresentate in opere d'arte. Fra di loro è singolarmente significativa quella, grandiosa, del campo cosparso di ossa secche che al soffio di Dio riprendono vita rivestendosi di carne. Se per i giudei tale visione è simbolo della sicura restaurazione nazionale a gloria di Dio e a dimostrazione della sua potenza, per i cristiani è assurta a simbolo della resurrezione della carne.