Sant'Ireneo di Lione
Vescovo e martire
Ireneo (II sec.) dovette combattere per l'intera vita contro gli eretici (in maniera particolare contro gli gnostici), ma lo fece non con la violenza della polemica, ma con il calore della preghiera e della carità, come testimoniano i suoi libri. Carità e comprensione che lo spinsero a suggerire a papa Vittore di non usare l'arma spirituale della scomunica contro le chiese dell'Asia che si rifiutavano di celebrare la Pasqua nella stessa data in cui la celebravano le altre comunità cristiane. E fu questo suo ruolo di moderatore e di pacificatore, svolto anche in altre occasioni, a imporlo all'ammirazione dei fedeli non solo della diocesi di cui era vescovo, Lione, ma della Francia e dell'intera Chiesa cristiana. Originano dell'Asia Minore, aveva conosciuto in gioventù Policarpo di Smirne, santo vescovo discepolo dell'evangelista Giovanni. Attraverso di lui, Ireneo ricollega la sua azione alla tradizione apostolica, diventandone fedele assertore contro ogni tentativo di stravolgerla.