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Visitazione della Beata Vergine Maria

Festa


Visitazione della Beata Vergine Maria - Festa Il mese che la devozione popolare vuole dedicato in particolare al culto della Madre di Dio, si chiude con la festa liturgica che ricorda il secondo mistero gaudioso! Festa del "Magnificat", la Visitazione prolunga ed espande la gioia messianica della salvezza. Maria, arca della nuova alleanza, viene salutata da Elisabetta come Madre del Signore. La Visitazione è rincontro fra la giovane madre, Maria, l'ancella del Signore, e l'anziana Elisabetta, simbolo degli aspettanti di Israele. La premura affettuosa di Maria, con il suo cammino frettoloso, esprime insieme al gesto di carità anche l'annunzio che i tempi si sono compiuti. Probabilmente di origine francescana, questa festa sarebbe stata introdotta nell'Ordine da san Bonaventura nel 1263 e fissata al 2 luglio, per poi venire estesa a tutta la Chiesa da papa Bonifacio IX. La revisione del calendario liturgico, seguita al Concilio Vaticano II, l'ha spostata al 31 maggio, collocandola così tra l'Annunciazione (25 marzo) e la Natività di Giovanni Battista (24 giugno), adattandola meglio alla cronologia della narrazione evangelica. Nell'odierna festa della Visitazione la liturgia ci fa riascoltare il brano del Vangelo di Luca, che racconta il viaggio di Maria da Nàzaret alla casa dell'anziana cugina Elisabetta. Immaginiamo lo stato d'animo della Vergine dopo l'Annunciazione, quando l'Angelo partì da lei. Maria si ritrovò con un grande mistero racchiuso nel grembo; sapeva che qualcosa di straordinariamente unico era accadutoci rendeva conto che era iniziato l'ultimo capitolo della storia della salvezza del mondo. Ma tutto, intorno a lei, era rimasto come prima (…). Prima di preoccuparsi di se stessa, Maria pensa però all'anziana Elisabetta, che ha saputo essere in gravidanza avanzata e, spinta dal mistero di amore che ha appena accolto in se stessa, si mette in cammino "in fretta" per andare a portarle il suo aiuto. Ecco la grandezza semplice e sublime di Maria! Quando giunge alla casa di Elisabetta, (…) la luce interiore dello Spinto Santo avvolge le loro persone. Ed Elisabetta, illuminata dall'Alto, esclama: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nel'adempimento delle parole del Signore» (Le 1,42-45). Queste parole potrebbero apparirci sproporzionate rispetto al contesto reale. Elisabetta è una delie tante anziane di Israele e Maria una sconosciuta fanciulla di uno sperduto villaggio della Galilea. Che cosa possono essere e che cosa possono fare in un mondo nel quale contano altre persone e pesano altri poteri? Tuttavia, Maria ancora una volta ci stupisce; il suo cuore è limpido, totalmente aperto alle luce di Dio; la sua anima è senza peccato, non appesantita dall'orgoglio e dall'egoismo. Le parole di Elisabetta accendono nel suo spirito un cantico di lode, che è un'autentica e profonda lettura "teologica" della storia: una lettura che noi dobbiamo continuamente imparare da Colei la cui fede è senza ombre e senza incrinature. «L'anima mia magnifica il Signore», Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all'umana creatura e la libera dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia. Andando oltre la superficie, Maria "vede" con gli occhi della fede l'opera di Dio nella storia. (…) Cari fratelli e sorelle! Torniamo a casa con il Magnificat nel cuore. Portiamo in noi i medesimi sentimenti di lode e di ringraziamento di Maria verso il Signore, la sua fede e la sua speranza, il suo docile abbandono nelle mani della Provvidenza divina. Imitiamo il suo esempio di disponibilità e generosità nel servire i fratelli. Solo, infatti, accogliendo l'amore di Dio e facendo della nostra esistenza un servizio disinteressato e generoso al prossimo, potremo elevare con gioia un canto di lode al Signore. Ci ottenga questa grazia la Madonna, che questa sera ci invita a trovare rifugio nel suo Cuore Immacolato.
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