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venerato il 12 Maggio

 

San Leopoldo Mandic


San Leopoldo Mandic - Fra Leopoldo diventa sacerdote nel 1890 e ha un sogno: spendere la vita per riconciliare con Roma i cristiani orientali separati. Vorrebbe andare in Oriente, ma, dopo diversi tentativi falliti, capisce: «Il mio Oriente è qui, è Padova», dove svolge il suo ministero. È il gigante e il martire della Confessione: vi brucia, infatti, tutte le sue energie, ricco di compassione per tanta gente che impara da lui a conoscersi e a riprendere fiducia. Sembra impossibile che resista, sempre più fragile, a questo genere di vita, inasprito da preghiere, penitenze, digiuni. Ed è anche vecchio: «Ma la verità non invecchia», è solito ripetere; e quando nel 1942 lo portano in ospedale, trova modo di confessare anche lì. Gli riscontrano però un tumore all'esofago. Torna allora in convento e muore il 30 luglio 1942, dopo aver tentato ancora di vestirsi per la Messa. E, come ha detto Paolo VI, beatificandolo nel 1976, «la vox populi sulle sue virtù, invece che placarsi col passare del tempo, si è fatta più insistente, più documentata e più sicura». E Giovanni Paolo II, nel 1983, lo ha collocato tra i santi.
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