Beato Tommaso Caccia e Matteo Nolli da Novara
Francescani
Tommaso Caccia, nato a Novara da famiglia nobile, entrò nel convento di San Nazaro di Novara. Ricevuto l'abito francescano da san Bernardino divenne suo discepolo e si sforzò di imitarne gli esempi, particolarmente umiltà, zelo per la salvezza delle anime, povertà assoluta, orazione continua e penitenze rigorose. Per tutta la vita si distinse per l'amore alla povertà, all'osservanza regolare e per lo zelo. Ebbe anche i doni di profezia e dei miracoli in favore dei malati. Morì a Novara il 7 agosto 1478 nel convento di San Nazaro fuori di Novara. Un affresco, posto nella Chiesa di San Nazaro, ritrae il beato Tommaso con un libro aperto tra le mani e con scritta la celebre preghiera mariana: "Maria, Mater gratiae, Mater misericordiae, Tu nos ab hoste protege et hora mortis suscipe" (Maria, Madre di Grazia, Madre di Misericordia, proteggici dal nemico ed accoglici nell'ora della morte). Matteo nacque a Novara da nobile famiglia. Come il beato Tommaso Caccia, entrò nel convento di San Nazaro. Ricevette l'abito francescano da san Bernardino. Divenne un predicatore famoso. Insieme al beato Tommaso cercò in tutta la vita di imitare l'ammirato san Bernardino: austerità, zelo, devozione ai nomi di Gesù e di Maria. Morì anch'egli a Novara nel 1478.