Sant'Ambrogio
Vescovo e dottore della Chiesa
Ambrogio (340-397) lottò contro il paganesimo, l'arianesimo e la disgregazione della società. Padre dei poveri, soccorritore di ogni oppresso, si oppose più volte con forza al senato, all'imperatrice filoariana, all'imperatore Teodosio. Energico, costante, con vivo senso del pratico e dell'effettuabile, aveva rare doti di amministratore e d'uomo di governo. Nell'azione pastorale portò idee chiare e fermezza, dirittura di mire e senso della misura, ma soprattutto bontà e amore. Dotato di un temperamento da statista, avviò una politica integralmente cristiana ed ebbe altissimo il senso della libertà della Chiesa di fronte al potere imperiale e civile. Riformò la liturgia, che da lui prese nome di "ambrosiana", e scrisse inni religiosi per il popolo. Fu un vero apostolo della carità: tutti potevano ricorrere a lui per qualunque bisogno e giunse a vendere i vasi sacri per riscattare degli schiavi, affermando: «Se la Chiesa ha oro, non l'ha per custodirlo, ma per darlo a chi ne ha bisogno». Sant'Agostino, che lo ascoltava entusiasta, fu da lui avviato alla conversione e accolto nella Chiesa.