Beato Ermanno (Herman Karol) Stepien
Sacerdote e martire
Dare la vita per i parrocchiani: è stata questa la scelta del beato Ermanno Stepien, frate minore conventuale morto poco più che trentenne, che del Buon Pastore ha incarnato non solo la sollecitudine per il gregge, ma anche la capacità di amare fino al dono della vita. Nato a Lódz, in Polonia, nel 1910, fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1937. A guerra iniziata, nel 1941, fu inviato a Pierszaje, come viceparroco del beato Puchala. In una città vicina, il 19 giugno 1943, si verificò un'insurrezione contro i nazisti. Un mese dopo giunse la Gestapo, che perquisì anche la canonica. Secondo un testimone oculare, il comandante locale della gendarmeria tedesca, cattolico praticante che abitava nella canonica, propose ad Ermanno e ad Achilles Puchala di rifugiarsi in un nascondiglio, ma i due padri ribatterono: «I pastori non possono abbandonare i fedeli» e si unirono agli arrestati. Tutti furono condotti presso un villaggio. I sacerdoti furono separati dai loro parrocchiani e furono uccisi in un fienile alla periferia del villaggio, a cui poi fu dato fuoco, il 19 luglio 1943.
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