San Giuseppe Maria Diaz Sanjurjo
Vescovo e martire
Nato in Spagna nel 1818, divenne domenicano e sacerdote. Successivamente fu inviato in Vietnam come rettore di un seminano. Ben presto si scatenò la persecuzione contro gli europei e contro i cristiani in particolare. I seminaristi furono costretti a disperdersi e il seminario fu distrutto. Nonostante la persecuzione contro i cristiani continuasse, Giuseppe divenne poi vescovo e riuscì a fondare un centro d'assistenza per bambini abbandonati. Ma l'oppressione si aggravò ulteriormente e i capi dei villaggi furono minacciati di morte nel caso in cui qualcuno avesse offerto rifugio agli stranieri. Si ordinò la distruzione di tutte le chiese e l'abbandono della religione cristiana da parte di chiunque l'avesse abbracciata. Giuseppe fu arrestato e condannato alla decapitazione perché «maestro principale» della «falsa religione di Gesù» e il suo corpo gettato nel fiume. Fa parte di un gruppo di martiri canonizzati da Giovanni Paolo II nel 1988. Il centro per bambini abbandonati da lui fondato esiste ancora e si occupa di bambini disabili e di anziani.