San Ferruccio di Magonza
Martire
Militava nell'esercito imperiale romano di stanza a Magonza, quando, convertitosi al cristianesimo e deposte le armi, fu arrestato, torturato e lasciato morire lentamente di fame in carcere in una località sulle rive del Reno, corrispondente all'odierna Kastel. L'epoca del suo martirio rimane, comunque, sconosciuta, anche se si collocherebbe ipoteticamente attorno agli inizi del IV secolo durante la persecuzione di Diocleziano. Sepolto sul luogo stesso della sua morte, il corpo di Ferruccio fu traslato nel 778 dall'arcivescovo di Magonza, san Lullo, nella chiesa del neo-eretto monastero benedettino di Bleidenstadt, da lui stesso fondato a pochi chilometri dalla città. Un successore, l'arcivescovo Riculfo, provvide, nell'812, a far ornare il sepolcro e lo arricchì di di una iscrizione, con un elogio del martire a cui venne intitolata la chiesa. Ancora oggi la parrocchia locale, pur avendo perso le reliquie del santo tra la Guerra dei Trent'anni e un incendio nel 1793. Anche l'arcivescovo Rabano Mauro (IX sec.) compose successivamente un epigramma laudativo in onore di Ferruccio.