Sant'Andrea di Totma
“Folle per Cristo”
Nato nel 1638 nel villaggio di Ust-Totma, nell'Oblast' di Kostroma, decise di abbandonare fin dall'infanzia il mondo materiale per dedicarsi unicamente alla preghiera e alla predicazione. Incoraggiato nel suo intento da Stefano, egumeno del monastero della Resurrezione di Galich, Andrea iniziò dopo pochi anni la vita di "Folle in Cristo", appellativo con cui erano indicati tutti coloro che, simulando la pazzia e vivendo di elemosine, cercavano di arrivare a condividere la Passione di Gesù. Visse da allora vagabondando nei dintorni della propria città natale, sita sulle rive del fiume Sukhona. Secondo le agiografie del santo, di cui fonte principale è il Sinassario a lui dedicato, Andrea improntò la propria esistenza alla più stretta povertà camminando a piedi nudi sia d'estate che d'inverno, vestendosi unicamente di stracci e mangiando pane e acqua ma in così piccola quantità da sfiorare più volte la morte per inedia. Tutto ciò che gli veniva donato, da lui non ritenuto strettamente necessario, lo cedeva ai poveri. Era ritenuto capace di chiaroveggenza. Leggenda vuole che avesse saputo il giorno e l'ora della propria morte e che, poco prima di spirare si sia recato sui propri piedi a Messa per ricevere per l'ultima volta l'Eucarestia.